Speleologia

Cesi porta dell'Umbria porta delle meraviglie

La zona del massiccio di Cesi è caratterizzata dalla presenza di numerose cavità, molte delle quali si trovano all’interno dello stesso abitato

La Grotta Eolia

Questa cavità si sviluppa naturalmente nel Calcare Massiccio del Lias inferiore, risalente all'era Mesozoica.

Per accedere alla grotta, si attraversa una galleria artificiale di circa trenta metri scavata nella copertura detritica. Una volta entrati, si può ammirare la morfologia della grotta, che rivela la sua origine di "condotta forzata". Infatti, l'acqua che scorreva a pressione ha modellato tipiche forme da corrente sulle pareti.

La formazione e l'evoluzione della cavità sono state determinate dalle spinte tettoniche che hanno creato un fitto reticolo di faglie e fratture nel massiccio montuoso di Monte Torre Maggiore durante il Pleistocene. L'acqua meteorica ha iniziato a dissolvere chimicamente il carbonato di calcio della roccia calcarea, dando il primo contributo al lento fenomeno carsico di formazione di circolazione idrica sotterranea a pressione.

Con il passare dei millenni, l'acqua è stata convogliata verso il collettore principale, la maggiore frattura del calcare Massiccio, comunicante con l'esterno. Qui, grazie al grande afflusso idrico, la forza corrosiva delle acque si è sommata a quella erosiva, ampliando notevolmente il condotto e formando la cavità.

Tuttavia, mentre la montagna si trasformava, importanti cambiamenti avvenivano all'esterno: il Lago Tiberino si colmava e prosciugava lentamente, mentre il clima cambiava e le precipitazioni meteoriche diminuivano. Di conseguenza, le acque abbandonarono le gallerie principali della Grotta Eolia, richiamate più in basso dalla minor quota della falda idrica.

La cavità, attiva per decine di migliaia di anni, diventò così fossile, con gran parte dei collettori affluenti secondari occlusi dalla deposizione di carbonato di calcio per stillicidio e piccole sale formate da fenomeni di crollo. Inoltre, l'accumulo di detriti di falda proveniente dal degrado del versante montuoso sovrastante chiuse l'ingresso della cavità.

Solo molto tempo dopo, mani curiose seguendo forse una forte e misteriosa corrente d'aria gelida proveniente dalle fessure del detrito ricementato ripristinarono il collegamento con l'esterno. Fu così possibile penetrare all'interno di questa interessante cavità che con la sua presenza e le sue forme ci svela alcuni aspetti di un passato a noi remoto. 

Buca del Diavolo

Si trova a ridosso della cima del Monte Torre Maggiore, a 1114 m.s.l., sul versante nord della montagna. Si tratta di una piccola cavità, con uno sviluppo di pochi metri ad andamento orizzontale

Grotta delle Rocchetta

La Grotta della Rocchetta si trova sul monte Eolo a sud-est rispetto al pianoro di Sant’Erasmo a 745 m.s.l. È una frattura verticale che scende per una decina di metri e poi si sviluppa in orizzontale per circa 20 metri

Grotta degli Arnolfi

Si trova all’incirca a metà strada tra Cesi e la località Tiro a Volo a 600 msl , sul versante sud-occidentale della montagna. Si tratta di una cavità più complessa ed articolata rispetto alle precedenti. dopo uno stretto cunicolo iniziale si entra in una sala concrezionata, sul cui fondo si trova una frana. Al di là della frana è tuttora in corso l’esplorazione, in quanto è stato scoperto un passaggio molto stretto in una zona abbastanza pericolosa, trovandosi in una zona di frana recente, che però ha portato alla scoperta di una sala piuttosto ampia e molto concrezionata, che potrebbe portare ad ulteriori scoperte.

Grotta del Risucchio

Si trova appena sopra l’abitato di Cesi a 460 msl, nei pressi dell’antica chiesa di Sant’Onofrio. La cavità è di modeste dimensioni ed è formata da un breve cunicolo orizzontale affiancato da un ambiente più vasto. Data la posizione, a ridosso delle abitazioni potrebbe essere una delle bocche soffianti, utilizzate per opere di canalizzazioni dell'aria.

Grotta Gis

L’ingresso di Grotta Gis si trova all’interno della ex cava sulla strada S.P. 22 per Cesi a 356 msl. Gli scavi della cava hanno intaccato una parte della grotta e liberato l’attuale ingresso, che è stato rinvenuto casualmente nel 2002, dopo parecchi anni che la cava era stata dismessa. È la grotta più importante della zona, con uno sviluppo di circa 500 m. , e presenta all’interno un alternanza di sale concrezionate e gallerie in zone franose.

Per informazioni:

GSTA - Gruppo Speleologico Terre Arnolfe - Cesi di Terni
Via Carlo Stocchi, 37
05100 Cesi, Terni
Tel. +39 335 293194
web: http://www.speleoterrearnolfe.it/