I Monti Martani sono un massiccio che si allunga per circa 50 chilometri, in direzione Sud-Nord, da Cesi a Giano dell’Umbria, parallelo all’Appennino Umbro-Marchigiano, ma se ne distacca, proprio al centro dell’Umbria, tra la Valle Umbra e la Val Tiberina
Questi piccoli monti di mezzo - raramente le loro cime erbose e arrotondate superano i mille metri d’altitudine (Monte Torre Maggiore è la cima più elevata con 1120 metri di quota) - sono un balcone naturale, luogo ideale per guardarsi intorno, per spaziare sulla verde valle Umbra e oltre: dal Subasio al Terminillo, dai Sibillini al Gran Sasso, da Assisi a Montefalco, a Trevi, Spoleto, Todi, alla Valtiberina e alla Valle del Naia, fino alla Conca Ternana dove si affaccia il borgo di Cesi, sulle ultime e rocciose propaggini di queste montagne.
I Martani sono anche uno scrigno di storia e di beni culturali, con molte sorprese.
Furono il luogo privilegiato dove gli antichi Umbri edificarono i loro osservatori augurali e i templi celesti, prima ancora che i Romani arrivassero anche qui da conquistatori.
Furono un feudo longobardo, le Terre Arnolfe, con la Contea del Monte, la Contea del Piano. Furono terre montane contese tra i bellicosi Comuni umbri, tra guelfi e ghibellini. Furono i monti mistici, percorsi da monaci e santi, soprattutto da San Francesco d’Assisi che ha lasciato anche qui tracce importanti. E infine furono il luogo d’origine della famiglia Cesi, con il Duca Federico Cesi che all’inizio del ‘600 ad Acquasparta, dette origine all’Accademia dei Lincei, un’istituzione che ha segnato la storia culturale del nostro Paese.
A livello turistico, a fine anni ’80 del secolo scorso, la Regione Umbria ha realizzato sui Martani un lungo percorso di trekking attrezzato, il Martani Trekking in 120 chilometri su otto tappe.
Il trekking collegava Cesi a Sud con Giano dell’Umbria a Nord con un percorso a forma di otto che si ricongiungeva nel borgo fantasma di Scoppio.
Oggi il trekking è solo parzialmente utilizzabile. Esistono però molti tracciati per trekking e bici che percorrrono il territorio dei Martani.
Di seguito alcuni link utili:
Club Alpino Italiano, sezione Stefano Zavka di Terni
UmbriaTourism
La carta dello Scoppio e il progetto degli otto comuni dei Monti Martani
In questi ultimi due anni i Monti Martani sono stati protagonisti di un progetto finalmente condiviso da tutti i Comuni che hanno nel proprio territorio una porzione del massiccio: Acquasparta, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Massa Martana, San Gemini, Spoleto e Terni.
Gli otto Comuni, hanno deciso di intraprendere insieme un percorso amministrativo per uno sviluppo turistico e culturale dell’area dei Martani, sulla base del documento d’intenti sottoscritto nel luglio del 2021 nel borgo-fantasma dello Scoppio, al centro dei monti Martani, con il nome della Carta dello Scoppio.
L’intento degli otto Comuni, che insieme rappresentano un territorio di 172mila abitanti centrale per la Regione Umbria, è di realizzare un progetto di rete che parta dal coinvolgimento dei Comuni stessi e di tutti coloro che a diverso titolo già operano, o intendono operare nel territorio montano, oltre che con il supporto di esperti nei vari settori che sono stati individuati e di Sviluppumbria. Sono già state coinvolte le associazioni dei territori, il Cai di Terni e di Spoleto, le comunanze e i domini collettivi, le Pro Loco.
Link utili per gli aggiornamenti sul progetto:
Otto Comuni insieme per la rinascita dei Martani
Gli otto Comuni dei Martani verso la costituzione di una ATS
Un protocollo d'intesa per i Martani