In queste settimane è giunto ormai in fase avanzata l’imponente intervento di recupero delle torri e delle mura del sistema difensivo a monte dell’abitato di Cesi.
In particolare la ristrutturazione e il consolidamento delle torri, che versavano da anni in condizioni di abbandono e che erano quasi tutte a rischio crollo, ha richiesto interventi complessi, delicati e in alcuni casi non privi di spettacolarità, con l’utilizzo di elicotteri e tecniche di edilizia acrobatica.
Grazie al finanziamento ottenuto dal Ministero della Cultura nell’ambito del bando Borghi Linea A del PNRR, Cesi sta così tornando in possesso di una parte fondamentale della sua identità.
Quest’intervento sulle torri e le mura (per il quale era stanziato un milione di euro), combinato con tutti gli altri 44 interventi previsti dal progetto pilota, finanziato per un totale di 20 milioni, contribuirà a restituire attrattività al territorio cesano. Proprio tra l’abitato di Cesi, le torri medievali e Sant’Erasmo sarà infatti ripristinato uno dei sentieri più affascinanti tra quelli della montagna che sovrasta il paese. Il progetto in corso darà così la possibilità di visitare le torri e di ammirare gli splendidi panorami sulla valle sottostante.
Ma è previsto anche un tour con realtà virtuale immersiva che potrà essere utilizzato direttamente in paese da chi non salirà nel percorso montano e che fornirà informazioni storiche e turistiche sul sistema delle torri e delle mura.
Forse già nell’XI secolo presso lo sperone di Sant'Erasmo dove esisteva un’arce protostorica e sulla ripida area montana sottostante, vennero realizzati un sistema di torri e una rocca. Questo imponente sistema difensivo venne rafforzato in varie occasioni a partire dal XIII secolo e assicurava la difesa e il controllo del territorio. La torre pentagonale collocata sulla cima dello sperone roccioso costituì il mastio della roccaforte. Le torri erano collegate a una cortina muraria che scendeva da Sant’Erasmo fino a inglobare il paese. Il punto di congiunzione era Porta Todi che tuttora conserva la funzione di struttura di raccordo alla cinta difensiva.
Grazie a questo sistema di mura e torri e grazie alla sua posizione strategica, abbarbicata sull’ultima parete dei monti Martani sopra la valle ternana, Cesi esercitò per secoli il ruolo di capitale delle Terre Arnolfe, che comprendevano l’intera area dei Martani, tra Spoleto, Acquasparta e Giano.