(23 novembre 2023) - L’ex convento Peticca, per le sue dimensioni, per la sua storia e per la sua posizione all’interno del borgo, rappresenta un’infrastruttura determinante per il raggiungimento degli obiettivi del progetto Cesi2026.
La struttura di proprietà comunale, oggi non più utilizzata, ha una superficie complessiva di oltre duemila metri quadrati.
Per questo all’immobile che occupa la parte Est del paese, è stato dedicato un intervento molto complesso, da oltre tre milioni di euro. Il recupero dell’intero convento permetterà così di destinarlo a varie attività: ne verranno ricavate nuove abitazioni, spazi per una scuola di design e le residenze artistiche per il progetto “Design con vista”, con la previsione di spazi di cohousing e coworking e alloggi di varia metratura; vi sarà realizzata una RSA, “La casa dei nonni” ovvero una residenza sociale per anziani che avrà come finalità il sostegno nell'espletamento delle funzioni della vita quotidiana nonché quello di favorire l’inclusione sociale e l’invecchiamento attivo per anziani autosufficienti o parzialmente autosufficienti, attraverso l’organizzazione di attività e laboratori, all’interno dei quali gli anziani potranno mettere a disposizione le proprie esperienze anche per salvaguardare l’identità del borgo. Inoltre vi sarà realizzata l’oleoteca regionale curata da Slow Food dove sarà possibile conoscere e degustare i migliori oli prodotti in Umbria e – nel giardino annesso – un arboreto, sempre a cura di Slow Food per far conoscere le piante tipiche dell’area, con particolare attenzione a quelle specie che sono in via d’estinzione.
Lo scorso 22 novembre il progetto è stato illustrato alle associazioni e ai soggetti che saranno coinvolti, attraverso i patti di collaborazione, nell’utilizzo e nella gestione dell’immobile, grazie al progetto Cesi2026.
LA STORIA - L’immobile, nato come convento per accogliere le Benedettine, annesso alla chiesa di Sant’Agnese, venne realizzato a metà del XVI secolo, ed è stato oggetto di ampliamenti nel corso del ‘600; già nel 1690 risultava costituito da oltre cinquanta ambienti su quattro piani. In seguito alla soppressione dei beni ecclesiastici da parte de! regno d’Italia il convento passò nella proprietà del nuovo Stato. Subì diversi rimaneggiamenti e durante la Seconda guerra mondiale fu adibito a scuola elementare. Nel 1943-'44 fu ceduto all'E.C.A. (Ente Comunale di Assistenza) per la sistemazione degli sfollati dell'orfanotrofio Guglielmi. Negli anni successivi fu sede dell’Istituto Madre Francesca Peticca, retto dalle suore appartenenti all'ordine Figlie del Calvario.
IL PROGETTO - Il progetto di fattibilità tecnica ed economica è stato consegnato nelle scorse settimane a cura dello studio incaricato dal Comune di Terni e comprende 25 elaborati descrittivi e 38 grafici.
L’intervento riguarda la ristrutturazione degli edifici in due diverse sezioni: la prima relativa all’ex asilo riguarderà solo interventi volti all’abbattimento delle barriere architettoniche mediante l’installazione di una piattaforma elevatrice interna con fermate nei rispettivi piani di riferimento. Per l’altra parte dell’immobile il progetto prevede una ristrutturazione complessiva per la riqualificazione ed il restauro anche con interventi strutturali e di rifacimento impianti.
CRITERI DI PROGETTAZIONE - In linea con i più aggiornati orientamenti sul restauro del patrimonio costruito e in ragione della specificità e del carattere identitario dell’ex Convento “Madre Francesca Peticca”, la metodologia proposta per il progetto di restauro e valorizzazione mira a garantire la conservazione dell’edificio nel rispetto della sua storia costruttiva e delle sue specificità. I criteri generali utilizzati sono stati quelli del rispetto per l’autenticità della preesistenza; del minimo impatto dell’intervento di restauro sulle evidenze storiche; della compatibilità tra i materiali usati per gli interventi di integrazione delle murature e i materiali della preesistenza; della reversibilità degli interventi proposti; della distinguibilità delle aggiunte contemporanee; della facile manutenibilità del risultato raggiunto tramite l'intervento di restauro e massima durata.
GLI OBIETTIVI GENERALI DEGLI INTERVENTI - Gli obiettivi generali dell’intervento saranno: restaurare le evidenze architettoniche; ripristino delle pendenze del tetto e verifica del manto di copertura; conservazione delle superfici architettoniche finalizzato al diserbo della vegetazione infestante e all’eliminazione delle forme di degrado rilevate; adeguare l’edificio alla fruizione contemporanea nel rispetto dei suoi valori storici e architettonici; adeguamento alla normativa antincendio; adeguamento alla normativa sul superamento delle barriere architettoniche (rampe, ascensori, ecc.); migliorare la fruizione dell’edificio a partire dal suo contesto urbano prossimo; eliminazione delle criticità materiche e morfologiche per una fruizione ampliata; individuazione di percorsi accessibili ad un’utenza ampliata con disabilità temporanee o permanente; sistemazione degli accessi all’edificio..
GLI INTERVENTI SPECIFICI - I progettisti hanno anche proposto una serie di interventi specifici: demolizioni e ricostruzioni tramezzature interne; spicconatura e rifacimento intonaco ammalorato con trattamento deumidificante; rimozione e rifacimento rivestimento in piastrelle; rimozione e rifacimento soglie in marmo (infissi); tinteggiatura pareti e soffitti; adeguamento o rifacimento di impianti esistenti (idraulico, di riscaldamento, elettrico, antincendio, citofonico, messa a terra, antenna TV, ecc.); sostituzione infissi esistenti con nuovi infissi con telaio in legno a t. t. e doppio vetro. I nuovi infissi saranno di fattura e colore similare a quelli esistenti al fine di non alterare l’immagine e la percezione dell’immobile; restauro e verniciatura degli scuri in legno esistenti; installazione di porte antincendio; rimozione ed installazione di porte interne in legno; risanamento solaio piano di copertura (area servizi igienici piano terra e blocco ex convento) con rimozione dello strato esistente; impermeabilizzazione estradosso solaio piano copertura corpo bagni; nuova impermeabilizzazione copertura in legno a doppia falda; restauro capriata in legno; nuova impermeabilizzazione copertura in laterocemento a doppia falda; restauro e verniciatura portoni esterni in legno; realizzazione rampe in legno per abbattimento barriere architettoniche; revisioni sistema regimentazione acque meteoriche con sostituzione o revisione tubi pluviali e canali di gronda; restauro dei manufatti metallici mediante tinteggiatura delle parti metalliche, trattamento contro la corrosione e finiture; demolizione delle pavimentazioni ammalorate e realizzazione di nuova pavimentazione in cotto con massetto di sottofondo; restauro delle facciate esterne in muratura mediante preconsolidamento, trattamento biocida, pulitura con mezzi chimici e spazzole con setole morbide, stuccatura di eventuali fessurazioni previa verifica dello di conservazione e applicazione di protettivo superficiale finale; spicconatura intonaco esterno ammalorato e rifacimento dello stesso con tinteggiatura; consolidamento strutturale puntuale a seguito di indagini; abbattimento barriere architettoniche mediante installazione di piattaforme elevatrici (n.3) di cui due da installare in corrispondenza di due vani scala esistenti e uno mediante realizzazione nuova asola in solaio. Si prevede l’installazione di piattaforme elevatrici conformi alla direttiva europea 2006/42/CE. La piattaforma si configura come una valida alternativa all’ascensore in quanto per l’installazione necessita di opere molto meno invasive e di uno scavo limitato a soli 30 centimetri. La struttura sarà realizzata con castelletto in profilati di acciaio indipendente dalla struttura dell’immobile e per la realizzazione sarà necessario prevedere un’asola nel solaio con anello in calcestruzzo; rimozione della pavimentazione e del massetto di sottofondo esistenti (terrazzo) con rifacimento degli stessi previa impermeabilizzazione; rimozione guaina in copertura; restauro e recupero del pergolato esterno in ferro; i manufatti in ferro metallici saranno restaurati mediante rimozione meccanica della tinteggiatura non originale, pulitura chimica delle superfici, trattamento contro la corrosione, integrazione di frammenti distaccati e trattamento di finitura; rimozione e taglio vegetazione infestante; recupero area verde da destinarsi all’attività dell’associazione Slow Food (piantumazione essenze aromatiche); revisione coperture con tegole; -restauro delle superfici intonacate mediante rimozione delle tinteggiature non originali, stuccatura di eventuali fessure e lacune, finitura superficiale.