Il convento che guarda al futuro

Cesi porta dell'Umbria porta delle meraviglie

È uno degli edifici simbolo di Cesi, sia per la storia che per l’ampiezza. Dentro i quasi tremila metri quadrati dell’ex Convento Madre Francesca Peticca i lavori di recupero per il progetto “Cesi Porta dell’Umbria” sono iniziati da alcune settimane e in questi giorni si stanno completando le demolizioni.
Si tratta di un intervento complesso: con un investimento di oltre tre milioni è il più importante tra i 45 interventi compresi nel grande progetto finanziato dal Ministero della Cultura che trasformerà la frazione di Terni in uno dei 21 borghi-pilota a livello nazionale. 
LA STORIA - I lavori riguardano l’intera area che fu all’origine un convento di monache benedettine e che nel secolo scorso venne gestito fino al 2014 dalle suore Missionarie del Calvario e dedicato a Madre Francesca Peticca, con un impegno costante a favore degli orfani di guerra prima e dell’educazione dei più piccoli poi nella scuola materna. 
L’intervento in corso riguarda il recupero, la ristrutturazione e la totale riconversione dell’antico convento. Il manufatto, di proprietà del Comune di Terni è stato dichiarato di notevole interesse pubblico nel 1957 e vincolato ai sensi della L. 1497/1939, insieme all’abitato storico di Cesi.
IL FUTURO - Con “Cesi Porta dell’Umbria” si è scelto di trasformare l’edificio in un centro multifunzionale a servizio di tutte le nuove attività previste a Cesi. Saranno mantenuti intatti il suo fascino e la sua storia, ma il convento diventerà il cuore pulsante della nuova Cesi.
Nel nuovo contenitore ci saranno spazi per attività culturali, sociali e ricettive in modo da concretizzare il contatto diretto tra l’antico assetto culturale e sociale del borgo e le nuove funzionalità.
L’INTERVENTO - I lavori in corso consentiranno di creare degli spazi adeguati a far sì che nel vecchio convento possano essere inserite attività innovative Tra queste ci saranno uno spazio di coworking; uno spazio cohousing; una residenza sociale per anziani, ovvero una “Casa dei Nonni”, o “Casa delle Storie” che nelle intenzioni dei progettisti dovrà diventare  un ambiente stimolante per gli scambi culturali e sociali tra vecchie e nuove generazioni; un’Oleoteca, ovvero un laboratorio degustazione promozione prodotti di eccellenza del territorio e un arboreto, grazie al recupero del giardino storico con essenze e frutti antichi del passato a cura di SlowFood Umbria; spazi per residenze artistiche destinati a corsi di design e altre attività culturali.

L’obiettivo – spiegano i responsabili del progetto – è fare dell’ex convento il polo culturale e sociale della nuova Cesi, un luogo di formazione, di cultura e di scambio d’esperienze capace di rigenerare il fascino di un edificio storico incastonato all’interno di un borgo antico, mantenendo intatti i suoi caratteri originari, attraverso il recupero di tradizioni del territorio e confrontandole con la modernità e i suoi strumenti.

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