Nella parte sommitale del borgo di Cesi, dove sorge l’ormai diruta ed abbandonata chiesa di Sant’Onofrio, sorge uno dei residui di struttura in opera poligonale meglio conservati del centro.
La struttura, ormai quasi del tutto immersa nella vegetazione che è cresciuta lungo la parete rocciosa, consiste in un lungo tratto di muratura in opera poligonale, la quale, più o meno all’altezza della chiesa, presenta uno sperone di forma quadrangolare, da qualcuno interpretato come contrafforte, ma con ogni probabilità interpretabile come base di una torre d’avvistamento, realizzata lungo la cinta muraria.
La struttura della torre, anche per le sue caratteristiche, presenta una muratura maggiormente regolare, ormai quasi tendente all’opera quadrata.
Non si ha alcun elemento di tipo archeologico utile a comprendere quale tipo di struttura potesse sorgere al di sopra del terrazzamento sostenuto dal muro in opera poligonale, certo è che la presenza della chiesa potrebbe suggerire l’esistenza di un edificio di culto antico, ma non se ne hanno al momento conferme di alcun tipo.
Unico elemento certo è che la presenza della torre, posta in quella posizione e a quella quota, consentiva un perfetto controllo della sottostante vallata e consentiva di mantenere un agevole collegamento visivo con la vicina Narni, elemento che potrebbe contribuire ad interpretarla come vero e proprio apprestamento militare di avvistamento, magari realizzato all’indomani della presa di Nequinum (Narni) e nel pieno corso del processo di romanizzazione del distretto, momento in cui poteva fare davvero la differenza dal punto di vista del controllo territoriale.
La presenza di questa struttura, insieme a quella visibile al di sotto della chiesa di S. Maria Assunta e, forse, a quella posta in località La Pittura, costituiscono alcuni degli elementi che permettono di ipotizzare la corrispondenza di Cesi con il centro di Clusiolum, citato da Plinio nella Naturalis Historia e appartenente ai centri Umbri poi scomparsi, forse a causa della nascita del ramo orientale della Flaminia e di centri in aree pianeggianti, come è il caso della vicina città di Carsulae.